Porto Cesareo, un tesoro in fondo al mare

Ritrovato nelle acque dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo un relitto del XII-XIII secolo

Alcune sono sotto gli occhi di tutti, altre sono nascoste e si fanno scoprire poco alla volta. Sono le bellezze naturali, storiche e archeologiche che arricchiscono la terra salentina. Che sia la natura a raccontarsi o la sapienza dei popoli antichi a riemergere dal passato, il Salento, se non vi sembrano abbastanza le sue ricchezze, ha ancora tanto da scoprire. E il Natale quest'anno ha lasciato con sè un regalo dall'inestimabile valore: l’ultimo ritrovamento in campo storico-archeologico risale infatti allo scorso 27 dicembre, quando dalle acque dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo è emerso un relitto quasi interamente in legno, lungo oltre 18 e largo 4,5 metri. A segnalarne la presenza è stato il pescatore professionista Pasquale De Braco, anche consigliere della stessa Amp. “sul fondale erano presenti delle bande di colore scuro, inizialmente riconducibili ad accumuli di foglie di posidonia. Da una più approfondita osservazione ho constatato che si trattava di fasciame di legno la cui disposizione era facilmente riconoscibile appartenere ad un relitto”, datato in un periodo compreso tra il dodicesimo e tredicesimo secolo, secondo una prima valutazione da parte del dottor Cristiano Alfonso, archeologo subacqueo del “Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento. Un piccolo importante tassello si va ad inserire nella storia di Porto Cesareo, già interessata dalla presenza altri reperti storici e caratterizzata da un intenso traffico marittimo. L’imbarcazione storica, data le vicinanze al villaggio di pescatori d’età medievale di Porto Cesareo, dichiara il Dott. Alfonfo: “…potrebbe chiarire significativi aspetti del paesaggio costiero in epoca medievale e contribuire alla ricostruzione storica del luogo”.

“Siamo davvero entusiasti e felici, non solo dell’importante ritrovamento del relitto, ma anche e soprattutto della proficua collaborazione, a dire il vero in atto da tempo, tra il Dipartimento di Archeologia dell’Università del Salento e l’Area Marina Protetta Porto Cesareo - dichiarano il Presidente all’Amp Porto Cesareo, Remì Calasso, e il direttore Paolo D’Ambrosio -. Riportare alla luce un passato glorioso che testimonia come questo territorio sia davvero unico è la prova schiacciante di quello che predichiamo da tempo. Non c’è più tempo da perdere, anche la valorizzazione storico-archeologica del territorio e delle acque Cesarine può fornire al turismo un importante impulso per il miglioramento e la destagionalizzazione”.