Vieste
Vieste è il centro turistico di maggior rilievo del Gargano. Fu chiamata dai greci che l’abitarono come “Apeneste” che significa isolato-rifugio, i quali passavano periodi dell’anno in questa zona lontano dalle famiglie come rifugio temporaneo. La lontananza dalle famiglia ha portato i greci a stringersi intorno al culto della dea Estia, protettrice del focolare domestico.
Successivamente anche i Romani, sulle orme dei greci iniziarono a venerare la dea denominandola Veste e chiamando la zona Vesta che poi si modificò nell’attuale Vieste.
Tramontato l’Impero d’Occidente, tutto il Gargano e la stessa Vieste rimasero isolati, il territorio riebbe importanza e prosperità con gli Ostrogoti e i Longobardi che in quel periodo, iniziarono a venerare l’arcangelo Michele a Monte Sant’Angelo, il cui sito a quei tempi rappresentava il centro più importante dell’Italia.
Dopo la dominazione dei Longobardi, si susseguirono i Normanni e gli Svevi che diedero inizio allo sviluppo urbanistico della città, grazie alla costruzione dell’imponente Castello e la Basilica Cattedrale romanica. In seguito, finì sotto la dominazione degli Angioini.
Come altre città pugliesi, fu spesso esposta ad attacchi provenienti dal mare. Nel 1200 ci fu un pesante saccheggio da parte dei Veneziani. Uno dei popoli più pericolosi per Vieste, erano i Turchi, i quali compirono incursioni cruente. Particolarmente sanguinario fu l'episodio di Dragut Rais, che nel 1554 fece decapitare cinquemila viestani, decimando la popolazione. L’attacco è ricordato da una targa presso la cattedrale la Chianca Amara. Vieste nel corso degli anni venne scossa anche da un terremoto di proporzioni enormi che distrusse la città da poco costruita decimando ancor di più la già disastrata popolazione.
Solo dopo la seconda guerra mondiale Vieste iniziò a svilupparsi e a far crescere l’importanza del proprio nome e della bellezza del suo territorio e della costa. La città così inizio anche a svilupparsi dal punto di vista turistico e da “centro isolato” del Gargano oggi rappresenta una delle destinazioni più visitate della Puglia.
Tra le bellezze architettoniche, naturali e paesaggistiche della città, importanza rivestono il Castello Svevo, la Cattedrale e Pizzomummo.
Il Castello è un’imponente costruzione fortificata fatta edificare da Federico II. Visto da lontano il Castello domina il profilo della città. Si erge a strapiombo sulle rocce calcaree che danno sul mare, presenta pianta triangolare e si distingue dagli edifici e dal paesaggio per il suo colore bruno.
La cattedrale dedicata alla Maria Assunta, sorge in una delle zone più alte di Vieste. La sua struttura, tipica del periodo romanico pugliese è in perfetta armonia con il campanile della chiesa, progettato in stile barocco dopo un precedente crollo. La chiesa, Basilica a tre navate, reca tracce di continui adattamenti e modifiche, infatti rimane molto poco della struttura originaria medievale. Pizzomunno è un importante monolite alto circa 25 metri che sorge a sud del centro abitato a ridosso della spiaggia detta del Castello che funge da guardia di Vieste.
E’ il simbolo della città e a lui si sono ispirate fiabesche leggende.
Si racconta che al tempo in cui l'attuale città era solo un villaggio abitato da pescatori vi vivesse un giovane alto e forte di nome Pizzomunno innamorato di una fanciulla di rara bellezza di nome Cristalda.
Pizzomunno, ogni giorno affrontava il mare con la sua barca e puntualmente le sirene emergevano dai flutti marini per intonare in onore del pescatore dolci canti. Le creature marine si innamorarono del giovane che aveva occhi solo per la sua amata.
Una delle tante sere in cui i due amanti si incontravano su un isolotto di fronte alla costa, le sirene, colte da gelosia, aggredirono Cristalda e la trascinarono nelle profondità del mare. Pizzomunno non riuscendo a salvare la sua amata venne pietrificato dal dolore nel bianco scoglio che porta ancora oggi il suo nome.
La zona attorno a Vieste è ricca di anfratti, di suggestivo fascino non solo da un punto di vista naturalistico ma anche per le testimonianze dell’uomo in essa conservate. Sull’isola del Faro di S. Eufemia vi è una grotta dove si conserva un’iscrizione di Orseolo II, doge veneziano che si impegnò in difesa di Bari e della Puglia intorno al Mille.
Da Vieste sono facilmente raggiungibili le Isole Tremiti, situate poco lontano a nord della costa e la Foresta Umbra, patrimonio biologico inestimabile per l'Italia del Sud.
Nel corso degli anni, la costa costituita da roccia carsica ha dato vita alla creazione di particolari formazioni e cavità naturali tra cui Pizzomunno e l'Arco di San Felice, scavato dall'erosione presso la strada per Pugnochiuso a sud di Vieste.