Grotta Zinzulusa

Baciata dal mar Adriatico, la Grotta Zinzulusa è un tesoro nel cuore della terra dalla bellezza mozzafiato

Un viaggio emozionale nel cuore della terra. È quello che porta alla scoperta della Grotta della Zinzulusa, uno dei maggiori fenomeni carsici del Salento. In una parete a picco sul mare di Castro si apre nella roccia il maestoso e scenografico ingresso sul mar Adriatico, raggiungibile dalla terra ferma percorrendo un sentiero ricavato dagli operai che estraevano il guano dei pipistrelli negli anni 40’. Protagonisti assoluti di un luogo carico di suggestioni e dai riflessi irripetibili, sono le numerose stalattiti e stalagmiti, che la fantasia popolare vede come gli stracci di un abito logoro, gli “zinzuli” (nell’idioma salentino), che danno il nome alla grotta.

zinzulusaNata a seguito degli intensi processi di erosione marina che interessarono l’intera penisola salentina durante il Pliocene, la grotta si divide in tre parti geomorfologicamente distinte. Superato il vestibolo iniziale, si accede ad un corridoio carsico di un centinaio di metri. Dopo la “Conca”, la galleria, riducendosi progressivamente, si apre poi su di un salone terminale, il “Duomo”. Con i suoi venti metri di altezza, la caverna presenta una roccia meno compatta e soggetta all’erosione delle acque interne. Più a sud si raggiungono le acque cristalline della parte terminale sommersa della grotta, il “Cocito”.

Risalgono al 1793 le prime notizie storiche sulla grotta della Zinzulusa, di cui monsignor Del Duca, vescovo di Castro, fornisce un’accurata descrizione in una lettera inviata a re Ferdinando IV, ipotizzando anche la possibile presenza di un antico tempio dedicato a Minerva. Ma non è il solo. C’è anche chi dedica alle bellezze della Zinzulusa i suoi versi, come l’autore Perotti nel 1871:

"Dormi nel tuo mistero o Zinzulusa!
Noi lo tentammo questo tuo mistero
con la religion di chi sospetta
ch'oltre la realtà cominci il vero"
(A. Perotti)

Ben presto, a partire dal 1922, a subire il fascino della Zinzulusa sarà il mondo scientifico, che attraverso una serie di esplorazioni analizza i suoi diversi aspetti, storici, geologici, etnologici e biologici. Tante le specie animali marine rinvenute nella grotta, soprattutto crostacei, la maggior parte delle quali di antichissima origine (paleomediterranea) ed endemiche per la Zinzulusa o per la penisola Salentina. Nel corso delle ricerche in occasione della campagna di esplorazione "Zinzulusa – SpeleoSub '96″, promossa dal Comune di Castro, sono state portate alla luce un'ampia varietà di sedimenti, stalattiti, stalagmiti ed un'eccezionale fauna acquatica sotterranea, ma anche resti e manufatti neolitici, paleolitici e di epoca romana di vario tipo, testimonianza di una regolare frequentazione della grotta da parte dell'uomo. Luogo di inestimabile bellezza, la grotta è visitata in media da oltre 100,000 visitatori in un anno, e ospita, nel periodo natalizio, anche un caratteristico presepe.

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